martedì 4 agosto 2015

Il grande Górski


Foto leniarski.blox.pl/
Robert Lewandowski, Grzegorz Krychowiak, Kamil Glik, Wojciech Szczęsny: una bella nidiata di talenti fa (ben) sperare i calciofili polacchi di vedere i Biało-czerwoni - i "biancorossi", soprannome affibbiato alla nazionale - risollevarsi dall'anonimato e tornare ad essere una squadra temibile. 

Le qualificazioni agli Europei del 2016 sembrano legittimare un simile ottimismo: la Polonia è alla guida del Girone D con 14 punti, uno in più della Germania campione del mondo clamorosamente sconfitta con due reti di scarto lo scorso ottobre a Varsavia. Dopo la delusione dell'ultimo Europeo, dove i polacchi sono usciti miseramente al primo turno pur giocando sul suolo natio, arrivare in Francia a non rimediar figuracce è una giusta ambizione. 

Ma forse, con il dovuto rispetto ai selezionatori alternatisi in questi anni sulla panchina biancorossa, quello che manca alla nazionale e all'intero movimento è forse un erede del più carismatico e influente tra gli allenatori polacchi: Kazimierz Górski.