lunedì 23 maggio 2011

Kabul do Brasil - 3


(continua da - 2)


Estate 2008: a Pechino vanno in scena, non senza polemiche, i ventinovesimi Giochi Olimpici. In Afghanistan tutti fanno il tifo per Rohullah Nikpai, in gara nel taekwondo categoria 58 kg: il ventunenne lottatore, rifugiatosi in un campo profughi in Iran durante gli anni della guerra civile, riesce a mettere al collo la medaglia di bronzo. 

È un momento storico per l’Afghanistan: mai un atleta era salito sul podio olimpico in oltre un secolo di competizioni a cinque cerchi. 

domenica 22 maggio 2011

Kabul do Brasil - 2


(continua da - 1)

Nella primavera 1979, quando l’invasione da parte di Mosca è un’ipotesi ancora remota, i mujāhidīn scatenano l’attacco alla città di Herat: è un’operazione resa possibile dai finanziamenti economici che arrivano dal MI6 e dalla CIA attraverso i servizi segreti pakistani, come confermerà venti anni dopo Zbigniew Brzezinski, Consigliere Nazionale per la Sicurezza negli anni della presidenza Carter, in un’intervista rilasciata al settimanale francese Le Nouvel Observateur

sabato 21 maggio 2011

Kabul do Brasil - 1


Una nazionale di pallanuoto maschile dell'Afghanistan, creata dal nulla in una terra senza tradizioni né strutture. Ma con un sogno: partecipare ai Giochi di Rio de Janeiro del 2016. La sfida di un americano che può dare speranza ad un paese dilaniato da oltre trenta anni di dolore .


«Esiste un modo per tornare ad essere buoni» ricorda Rahim Khan ad Amir nelle prime pagine de “Il cacciatore di aquiloni”, libro di Khaled Hosseini, scrittore afghano trapiantato negli Stati Uniti. Difficile, al giorno d’oggi, pensare al paese dell’Asia Centrale ed al suo destino senza tener conto degli yankees. Perché i rapporti tra le due nazioni sono stati allacciati assai prima che due aeroplani sconvolgessero un tranquillo mattino di New York andando a schiantarsi sulle ripide pareti delle Torri Gemelle.

sabato 14 maggio 2011

Calcio, media e potere


Tu chiamale, se vuoi, coincidenze. Una settimana fa, pareggiando 0-0 a Roma, il Milan ha matematicamente conquistato lo scudetto, il diciottesimo della sua storia. Stasera, contro il Cagliari, i rossoneri celebreranno l'agognato ritorno al tricolore davanti al pubblico di San Siro, nell'ultimo impegno casalingo della stagione. Tutto questo alla vigilia delle elezioni amministrative che coinvolgeranno numerose città. E, tra queste, c'è anche Milano. Qual è il filo conduttore? Silvio Berlusconi. Una settimana fa, in qualità di presidente del Milan, ha gioito per l'ennesimo trofeo alzato al cielo dalla sua squadra, quella che rilevò, sull'orlo del fallimento, da Giussy Farina - poi fuggito in Sud Africa - nel 1986. Domani e lunedì, questa volta nelle vesti di presidente del Consiglio, sarà atteso da un'altra partita fondamentale, quella che si gioca alle urne. Anche Milano (dove peraltro Berlusconi corre per il consiglio comunale) è chiamata al voto e la rielezione della pidiellina Letizia Moratti - cognata del di lui rivale interista Massimo Moratti - non appare così scontata.

lunedì 2 maggio 2011

Osama bin Gunners


Tutti lo conoscono come il leader di Al-Qāʿida, organizzazione terroristica responsabile degli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Meno nutrita è la schiera di quanti sanno che, all’epoca dell’invasione sovietica in Afghanistan, è stato tra i beneficiari del denaro e delle armi che la CIA forniva ai mujāhidīn (ma Washington ha sempre smentito di averlo direttamente foraggiato).

E non tutti sono a conoscenza del suo tifo per l’Arsenal di Londra, tanto più che i sostenitori dei Gunners gli dedicarono un coro poco dopo l’attentato alle Torri Gemelle. Nella notte è stata diffusa una notizia non proprio di poco conto: forze statunitensi hanno ucciso Osāma bin Lāden, il numero uno sulla lista dei nemici di Washington, nel suo rifugio di Abbottabad, in Pakistan.

domenica 1 maggio 2011

Lo scià di Persia



Ha vinto tutte le partite del torneo tranne una. Quella decisiva. Poco male: la qualificazione alla finalissima non era passata inosservata, sui quotidiani e sulle agenzie di stampa nazionali. Paolo Malara, ex ct del Settebello, guida la nazionale iraniana di pallanuoto maschile al secondo posto della terza FINA Water Polo Development Trophy, competizione riservata a dodici selezioni nazionali provenienti dall’Africa, dalle Americhe e dall’Asia. Dalle aree, insomma, in cui la pallanuoto non ha ancora raggiunto la notorietà acquisita in Europa ed in pochissimi altri paesi fuori del Vecchio Continente.